I consigli della sommelier per non sbagliare quando siamo al ristorante e tocca a noi scegliere il vino
Le nostre amiche sommelier e artigiane dell’uva ce l’hanno sempre detto. Ci sono due modi per conoscere davvero bene il vino: il primo è assaggiarlo (il secondo ancora non ce l’hanno detto). Ora che stiamo diventando delle esperte, in formazione costante presso l’Università-del-bere-tanto-e-bene, ci capita sempre più spesso, quando siamo al ristorante sole o in compagnia, che ci venga chiesto, dal personale di sala o da chi ci accompagna: scegli tu?
Così, per imparare una volta per tutte che cosa fare quando ci chiedono di ordinare il vino al ristorante, abbiamo chiesto alla nostra amica Isabella Mancini, socia AILS ed esperta di vino che ci ha insegnato come fare una degustazione al nostro ultimo evento, di darci delle dritte per quando siamo al ristorante, o in un’etoca, e dobbiamo scegliere noi il vino.
Che vino scegliere?
Le strade da percorrere sono due. La prima, è chiedere la carta dei vini e guardare se tra le proposte c’è qualche cantina che già conosci, magari perché ti è stata regalata una bottiglia, magari perché si trova vicino a quel posticino dove hai trascorso le vacanze o magari è una di quelle presenti su Vite. La seconda, che Isabella consiglia per andare sul sicuro e anche per fare un’esperienza nuova e fuori dalla tua zona di comfort, è quella di chiedere un consiglio a chi ti sta servendo. A questo punto, per poterti dare un consiglio assennato, chi ti serve dovrebbe chiederti se sei interessata ad assaggiare un vino al calice, oppure uno in bottiglia.
Dopodichè, avendo in mente cosa hai ordinato per la cena, potrà farti proposte diverse a seconda di quello che ha in mescita e in carta dei vini, suddivise per budget differenti e infine ti descriverà le caratteristiche di ogni vino. Se ti trovi in un’enoteca, oppure hai chiesto un vino al calice, a questo punto dovrebbero presentarti un bicchiere per l’assaggio. Oppure, se hai richiesto una bottiglia, dovrai fare la tua scelta e chiedere di assaggiare. A volte può succedere che il locale abbia terminato il vino che hai scelto. Tocca allora a chi ti serve presentarti un’alternativa, solitamente della stessa fascia di prezzo e con le stesse caratteristiche.
Sempre molto importante, prima dell’assaggio, è conoscere anche l’annata: potrai renderti conto più facilmente se quello che ti viene portato è un vino che ha raggiunto la sua maturazione, ed è stato dunque messo in carta correttamente, oppure no; se il vino che stai assaggiando è stato conservato correttamente oppure se ha un sapore che corrisponde a un vino più vecchio, questo può metterti sul chi va là.
Chi assaggia per primo?
Tradizionalmente, indovina un po’, ad assaggiare è l’uomo. Per fortuna, però, ci succede sempre più spesso che non sia dato così tanto per scontato. Anzi, è bello sentire la persone che ti accompagna dire al cameriere che gli sta porgendo il bicchiere: assaggia lei. Quando dicono che la strada per la parità tra i generi si accorcia se anche gli uomini camminano con noi, intendono anche questo.
In ogni modo, assaggia chi sceglie. E se il vino lo hai scelto tu, ti tocca di assaggiare. Quando chi ti serve ti porge il bicchiere e si appresta ad aprire la bottiglia, guarda cosa sta facendo, guarda la bottiglia, osserva l’etichetta, osserva i suoi movimenti. Prendi il bicchiere in mano solo quando il vino è al suo interno. Ora puoi assaggiare (se non sai come fare, puoi dare un’occhiata a questa miniguida).
Ok, ho assaggiato il vino, e adesso?
Abbiamo la conferma ufficiale. Non si dice “è buono” e non si dice “mi piace”, perché in quei pochi secondi di assaggio non è possibile giudicare un vino se non per quanto riguarda la prima impressione. E la prima impressione è quella che ci può dire se un vino ha dei difetti evidenti – è ossidato, presenta dei residui di tappo e così via – ma niente di più. Quindi, se non presenta questi difetti, possiamo dire: “va bene”.
E se non va bene? Ricordati che, esattamente come rimanderesti indietro un pesce la cui carne non è fresca, se il vino presenta dei difetti puoi sempre rimandarlo indietro. Ogni ristorante, a quel punto, ha le sue regole per come rimediare all’errore, che può essere di produzione così come di conservazione di quella bottiglia. Quel che è certo è che la vita è già dura abbastanza per decider di bere un vino cattivo solo per aver paura di farlo presente.
3 errori da non fare se al ristorante ordini un vino al calice
- A proposito di diritti, quando chiedi un vino al calice, dovrebbe esserti presentata la bottiglia anche il quel caso. Se non viene fatto, non puoi effettivamente sapere se il vino che ti è stato servito è effettivamente quello da te scelto, e questo è scorretto. Se non ti portano la bottiglia, chiedila.
- Se quando ti versano il vino, colmano metà bicchiere, senza darti quindi la possibilità di assaggiare, stanno di fatto privandoti di un tuo diritto di consumatrice. Se non ti fanno assaggiare, chiedi di poterlo fare.
- Se quando hai assaggiato, non ti piace: ricordati che puoi sempre sceglierne un altro.