Giulia Ciampolini è un’esploratrice del mondo del vino. Ogni mese la sua newsletter, la sua Guida Galattica per Enostappisti, accompagna le persone alla scoperta di qualcosa che prima non sapevano e ci insegna che quando decidiamo di fermarci alla prima impressione, spesso ci perdiamo tutto il divertimento
Ho iniziato a seguire Giulia Ciampolini – 32 anni da una manciata di settimane, sommelier, esperta di comunicazione digitale del vino e crossfit addicted – per il titolo della sua newsletter. L’ispirazione è chiara ed è il romanzo di Douglas Adams “Guida Galattica per Autostoppisti”, una storia che ho amato molto e grazie a cui non viaggio mai senza un asciugamano. Da quando seguo Giulia non viaggio mai anche senza apribottiglie, ma questa è un’altra storia. O forse no. Perché se c’è una cosa che mi ha insegnato quel romanzo è che, per quanto ci si possa sforzare, la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto non solo non può che essere (spoiler) 42, ma soprattutto non capirò mai il perché e va bene così. Nella sua Guida Galattica, invece, Giulia Ciampolini si e ci pone sempre un sacco di domande e ci regala un sacco di buone bottiglie come risposta. A lei, che di calice in calice ci ricorda che quando decidiamo di fermarci alla prima impressione, spesso ci perdiamo tutto il divertimento, abbiamo dedicato la terza puntata di Talea, il progetto editoriale di Vite che raccoglie storie belle per rifiorire.
Oggi il vino è il mio posto sicuro. Dove sento di potermi esprimere liberamente.
Giulia, perché una newsletter sul vino?
Per gioco! È stato durante la pandemia. C’era ancora Twitter e lì un giorno una ragazza mi chiese di fare un post sui vini da acquistare online, per tutte le persone in zona rossa. Iniziai a pubblicare un vino al giorno su Instagram. Con la fine della pandemia dovetti tornare in ufficio, il mio tempo a disposizione si dimezzò e così smisi di pubblicare. Flashforward a un paio di anni dopo: conosco per caso la piattaforma Substack e penso che sarebbe figo trasformare quel tentativo in una newsletter sul vino che arriva una volta al mese. Volevo essere libera dal lunatico algoritmo che regola le logiche di Instagram e soprattutto esonerata dal dover impazzire per fare reel. C’è qualche esempio sul mio profilo Instagram abbastanza imbarazzante. Così ho iniziato a consigliare bottiglie – secondo me – meritevoli, link con articoli per esplorare il mondo del vino e raccontare le basi della degustazione per chi vuole capirlo meglio, una parola o concetto alla volta alle persone appassionate di vino, che ho chiamato affettuosamente “enostappisti”.
Chi sono gli enostappisti e le enostappiste?
Onestamente non ne avevo idea fino a qualche settimana fa. Poi ho deciso di creare la Guida Galattica per Enostappisti 3.0, passando da una newsletter a un corso di approccio al vino un po’ atipico: così ho pubblicato un sondaggio, per capire il potenziale interesse di chi mi segue. Posso dirti, in base ai risultati raccolti finora, che tra il pubblico attuale ci sono alcuni sommelier, persone che conoscono il vino, ma anche tante persone che vorrebbero solo saperne di più. Un bel mix!
Il vino per te è stato amore a prima vista?
Curiosità a prima vista, sicuramente. Poi abbiamo avuto un rapporto caratterizzato da alti e bassi. Ho incontrato il vino per la prima volta mentre scrivevo la tesi di laurea magistrale in Inghilterra. Non sapevo bene quale argomento scegliere, sapevo solo di voler parlare di Made in Italy. Un giorno, per caso, mi imbattei in un articolo del Sole 24 Ore in cui veniva menzionata la crescita del comparto in Italia. Era il 2015: scrissi la tesi sull’utilizzo dei social media da parte di Frescobaldi, Masi e Banfi. Dopo la laurea tornai in Italia, mi iscrissi a un master sul marketing del vino, diventai sommelier e iniziai a lavorare per un imbottigliatore. Oggi lavoro per un’azienda che ha come obiettivo quello di comunicare il vino al meglio e mi occupo di comunicazione digitale e di marketing nel settore enologico. Ma il vino è sempre il mio posto sicuro. Dove sento di potermi esprimere liberamente.
Il tuo abbinamento cibo+vino preferito?
Pizza e lambrusco, senza ombra di dubbio.
L’abbinamento che invece piace a tutti tranne che a te?
Ostriche e Champagne. Quando mangiavo pesce, le abbinavo con il Muscadet sur lie. Sono una grande fan degli abbinamenti territoriali.
Il vino è un ottimo pretesto per…
Viaggiare, conoscere se stessi, conoscere nuove persone, fare sport tutti i giorni, mettersi in discussione, leggere, studiare, mangiare, insomma, vivere.
La domanda più strana che hai ricevuto dalla community enostappista?
Negli anni ho scoperto che gli enostappisti e le enostappisti sono persone molto attente e le loro domande di solito sono di approfondimento sugli argomenti trattati nella newsletter o consigli su vini da comprare. Invece, non potrò mai dimenticarmi quello che mi disse una ragazza che conoscevo poco, ma che, venne fuori per caso, era appassionata di vino e leggeva la mia newsletter. È stato durante un momento abbastanza difficile, ero molto stressata per il lavoro e un infortunio che mi aveva tenuto lontano dal box di crossfit per un po’; non dico che volessi smettere di scrivere, ma ero molto affaticata e mi domandavo spesso che senso avesse la mia newsletter. Un giorno, parlando con una ragazza è venuto fuori che non si è mai persa un episodio della Guida, sin dal primo che ho pubblicato. Mi ha scaldato il cuore. Ho pensato che, se esiste un senso al pubblicare questa newsletter, sta tutto lì, nelle persone che ci sono dall’altra parte e che mi leggono.
Un consiglio che daresti alle persone che ti stanno leggendo in questo momento?
Non abbiate paura di fare domande: al sommelier dell’Esselunga, all’enotecario sotto casa, a Google, ma anche a voi stessi e voi stesse: ascoltatevi, fidatevi del vostro gusto personale e diffidate invece dei dogmi. La chiave per un buon abbinamento, la risposta alla domanda fondamentale dell’universo del vino, sta tutta qui.
La prossima puntata della Guida Galattica per Enostappisti sta per uscire, parla anche di Vite e ci si iscrive QUI. Oppure potete seguire Giulia su Instagram, dove la trovate come @ciampovini