Siamo contadini, il vino si fa in vigna
Quando mio padre Francesco è andato in pensione io finivo l’università. Non avrei mai pensato di tornare al paese e mettermi a zappare la terra, e invece! A gennaio 2005 abbiamo piantato un piccolo vigneto e oggi abbiamo due ettari vitati, per molti sono pochi, per me una grande conquista. Piantare dove la campagna è destinata allo spopolamento vuol dire recupero di terreni incolti, di un territorio che ha molto da esprimere e tantissimo da raccontare.
Due ettari inoltre sono una dimensione che mi consente di seguire personalmente insieme a mio padre tutto il ciclo vitale della vite. Certamente, questo comporta rischi maggiori, sopratutto dal punto di vista economico, ma ne guadagnamo sotto molteplici aspetti, ben più importanti, come la nostra salute e il rispetto dell’ambiente in cui viviamo. Vedere oggi durante la vendemmia i miei due nipotini essere liberi di poter mangiare i grappoli di uva, non solo mi fa tornare indietro nel tempo, ma mi fa sentire bene.